Giornata dell’Istruzione | Parliamo di esplorazione diretta in Natura!

Oggi 24 gennaio ricorre la #GiornataMondialedellIstruzione. Tema: “Cambiare rotta, ripensare il sistema”. In questa data simbolica vogliamo condividere una nostra riflessione su uno dei temi che più ci appassionano: l’educazione ambientale.

Il contatto diretto con la natura e il territorio è sempre occasione di scoperte e costituisce una preziosa opportunità che è importante saper cogliere. L’esplorazione, la ricerca, la raccolta, il movimento, il gioco sono alcuni degli strumenti che ci aiutano a conoscere il mondo che ci circonda, strumenti che vengono stimolati da un contesto vario, affascinante e in continua trasformazione come quello offerto dai parchi e dalle aree protette. Le aree protette sono, infatti, il luogo ideale per valorizzare il prezioso capitale naturale e culturale dei territori.

Sono molti gli studi che, aiutando a cogliere l’importanza dei Parchi, pongono l’accento sul valore educativo delle esperienze all’aperto e ricordano, per prima cosa, quanto la complessa e variegata realtà naturale e culturale di un territorio sia una preziosa fonte di esperienze, di risorse, di scoperte che permeano tutte le fasi di sviluppo dell’individuo.

E, pur dalle diverse prospettive, il valore dell’educazione al territorio è un tratto che caratterizza moltissimi studi: l’educazione ambientale si sforza di individuare quei concetti e contenuti ecologici che possono essere considerati irrinunciabili per un’adeguata alfabetizzazione in materia; l’educazione alla sostenibilità si concentra sull’interconnessione e interdipendenza tra uomo e natura restituendo al singolo individuo la possibilità di agire in prima persona per il cambiamento; l’outdoor education si focalizza sull’apprendimento stimolato dall’azione libera in natura per adulti e bambini; il children & nature network parte dall’individuazione di un deficit di natura per sottolineare l’importanza di ristabilire una connessione.

Ma gli spazi dedicati al gioco e al tempo libero stanno diventando sempre più artificiali, ai bambini è permesso sempre più raramente di esplorare parchi, boschi, luoghi “selvatici” perché considerati sconosciuti, incustoditi, pericolosi. La natura e le sue innumerevoli ricchezze vengono allontanate dalla vita quotidiana di bambini e ragazzi con sempre più evidenti conseguenze su salute, rapporti sociali, autonomia, considerazione di sé e, più in generale, sull’apprendimento.

Ecco perché risulta fondamentale permettere alle giovani generazioni di incontrare, conoscere e fare esperienza diretta in natura, aprendo le porte dei parchi alle scuole (ma non solo) e utilizzando le competenze delle persone che operano nelle arre protette per garantire esperienze concrete capaci di offrire a tutti la possibilità di osservare, esplorare, sperimentare e conoscere.

Praticare una didattica in natura non significa però semplicemente spostare le attività didattiche all’esterno ma presuppone un coinvolgimento diverso deli bambini e dei ragazzi, che sono lasciati liberi di esplorare, muoversi, comprendere mediante il corpo, pur senza escludere gli obiettivi disciplinari ben definiti e le finalità da raggiungere propri della scuola. Solo un’educazione che sappia aprirsi ai territori culturali, sociali e naturali può sollecitare i bambini e gli adulti ad assumere un ruolo attivo e responsabile nei contesti d’esperienza, a sviluppare un pensiero critico per la comprensione dei rapporti tra natura e cultura, a permettere la formazione delle diverse identità personali, nella consapevolezza di essere parte di un sistema e di un’identità di cittadinanza collettiva, e globale.

Antonio Bossi, Responsabile Educazione Eliante

24 Gennaio 2022